L’AGNESE VA A MORIRE

Giuliano Montaldo, 1976
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L’Agnese va a morire è il tentativo riuscito di Giuliano Montaldo di portare in scena, dopo numerosi insuccessi, l’omonimo romanzo di Renata Viganò che nel 1948 si era aggiudicato il Premio Strega ed era stato già tradotto in diverse lingue. Il film, come il libro, racconta di un’umile lavandaia di campagna, Agnese (Ingrid Thulin), a cui i nazisti deportano il marito ammalato, per aver dato ospitalità ad un soldato italiano dopo l’8 settembre ‘43. L’uccisione di un soldato tedesco e l’ingresso nel movimento partigiano clandestino accompagnano la graduale presa di coscienza della donna, sempre più impegnata come staffetta tra gli argini della Valle e i paesi limitrofi, fino a diventare riferimento e testimone della dura lotta antifascista.

LOCATION Le riprese del film sono state effettuate nelle Valli di Comacchio, nei territori di Bagnacavallo e Alfonsine.
A Stazione Foce, all’imbocco delle Valli di Comacchio, è ancora oggi visibile la caserma dei partigiani che fu costruita appositamente per il film e successivamente allagata per esigenze di sceneggiatura.
Nella campagna di Alfonsine, a circa 8 chilometri dal centro, si trovano due case coloniche utilizzate nel film: la “casa del Diavolo” e la “casa dell’Agnese” (oggi Azienda Agricola Baioni), entrambe visitabili.