COMACCHIO

Ferdinando Cerchio, 1942

Prodotto dall’Istituto Luce, il documentario illustra le attività di pesca e lavorazione delle anguille nelle valli di Comacchio.
Immagini notturne mostrano l’uscita in barca dei pescatori, il trasferimento delle anguille dalle trappole alle corbe galleggianti e il rientro nella stazione di pesca, dove i pescatori, lontani da casa, fanno vita in comune. Nella fabbrica della lavorazione – l’Azienda delle Valli Comunali di Comacchio, attuale Manifattura dei Marinati – arrivano i barconi carichi di anguille. Come in una catena di montaggio, le anguille vengono prima affettate, poi infilzate su lunghi spiedi appuntiti, infine messe sul fuoco. Al mattino suonano le campane della chiesa, la fabbrica è colma di botti contenenti le anguilla lavorate e i barconi tornano ad attraversare i canali, salutati dai bambini del paese.

GENTE DEL PO

Michelangelo Antonioni, 1943

Opera scarna ed essenziale con cui Antonioni, al suo esordio cinematografico, racconta le fatiche quotidiane e la vita rassegnata dei pescatori sulle rive del Po. Ripreso nella zona di Porto Tolle, il documentario è stato girato a bordo di un barcone a vapore, dove trascorre le sue giornate una famiglia polesana, tra miseria, fango e la paura delle piene.

FERRARA, APRILE 1945, DAL RENO AL PO

Carlo Magri, 1945

Film di montaggio realizzato con i materiali filmati dagli operatori inglesi al seguito delle truppe alleate, che dal Reno arrivarono al Po nell’aprile del 1945 nei pressi di Argenta, Portomaggiore e Ferrara. Superato il Senio ed il Reno, gli alleati procedendo in varie direzioni e si dirigono verso le città della via Emilia ancora occupate, Ferrara ed il Po. Le immagini mostrano i tragici bombardamenti ad Argenta e Portomaggiore.

POMPOSA

Florestano Vancini e Aldo Baruffi, 1950

Il documentario è dedicato alla celebre abbazia benedettina – qui esaltata dalla fotografia di Antonio Sturla, dai testi di Vittorio Passerini e dalla voce narrante di Arnoldo Foà – e descrive una Pomposa decaduta dall’antico splendore, nella cornice di un’Italia del Dopoguerra dove cultura e studio erano un lusso che solo in pochi potevano permettersi.
L’opera è stata restaurata nel 2000 da Cesare Bornazzini, regista originario di Codigoro che quattro anni prima aveva prodotto e diretto un ulteriore omaggio filmico all’abbazia, Pomposia Monasterium in Italia primum, dove, a differenza del documentario di Vancini e Baruffi, si assiste alla sua rinascita dopo un periodo di restauri e interventi di valorizzazione.

QUANDO IL PO È DOLCE

Renzo Renzi, 1951

Documentario d’inchiesta girato nel Delta padano, con la complicità di Sergio Zavoli.
Renzo Renzi fornisce un quadro generale delle condizioni di vita della gente che abita le Valli del Po, spaziando dai bunker tedeschi nel Bosco della Mesola usati come abitazioni, all’analfabetismo dilagante, al lavoro scarso e mal pagato, e soffermandosi su curiosi aspetti di costume, come l’usanza di sposarsi solo dopo aver avuto dei figli, quando si è in grado di mantenerli. Chiude con un messaggio di speranza, rivolto all’Ente per la Colonizzazione del Delta Padano, l’unico, secondo Renzi, in grado di modificare il destino di queste popolazioni.

LE PRIME TERRE

Antonio Sturla, 1953

Il documentario mostra la consegna delle prime terre nella zona di Mesola nel 1952 grazie alla riforma agraria avviata dall’Ente per la Colonizzazione del Delta Padano e il susseguirsi di promesse da parte della politica locale e nazionale: la costruzione di nuove case, strade, asili chiese e ambulatori, espropri e assegnazione di fondi, investimenti per centinaia di milioni di lire, ma anche corsi di formazione per trasformare il bracciante in un piccolo dirigente agricolo.

I SAN MICHELE DEL PO

Michele Gandin, 1955

Attraverso il racconto di un lavoratore, Antonio Massarenti, assegnatario di un podere, il documentario mostra i primi effetti della riforma agraria avviata nel 1951 dall’Ente per la Colonizzazione del Delta Padano, che ha trasformato i braccianti in imprenditori agricoli. Case accoglienti e moderne si sostituiscono ai casoni cadenti e ai bunker, mentre la costruzione di strade, scuole e ambulatori migliora le condizioni di vita delle famiglie: i bambini possono finalmente andare a scuola senza dover percorrere ogni mattina cinque chilometri, e i malati ricevere cure tempestive.

VARIAZIONI A COMACCHIO

Florestano Vancini, 1955

Il documentario offre una panoramica sulla cittadina di Comacchio: la vita quotidiana dei suoi abitanti – uomini in barca, bambini che giocano a carte, donne che filano all’aperto – e la dura lotta per la sopravvivenza, in un lembo di terra circondato dalle acque.

IL RAGNO D’ORO

Marcello Di Pietro, 1957

Attraverso le parole di un anziano burattinaio e di un abitante di Comacchio, il documentario mette a confronto i nuovi villaggi costruiti grazie alla bonifica nei territori di Mesola e Codigoro – case, scuole, circoli di ritrovo, asili, cooperative – con la desolazione che affligge la cittadina lagunare, dove la gente ancora spera nel ritrovamento del “ragno d’oro”, il misterioso tesoro di Spina.

PALUDI

Aglauco Casadio, 1960

A Comacchio si vive tra povertà e degrado, le case e i muri tendono a sbriciolarsi per via del salmastro e le opportunità d’impiego sono precarie.
La bonifica è iniziata da poco, ma il sostentamento è ottenuto ancora con la vendita del pesce e, fatti salvi i pochi possessori di licenza, la maggioranza dei pescatori è formata dai fiocinini. Il documentario racconta l’eterna lotta nelle valli fra pescatori di frodo e guardiani e il rapporto di solidarietà che in fondo li lega. Solidarietà che deriva dalla povertà comune: i guardiani come i pescatori di frodo devono svolgere il loro mestiere per poter mangiare, e la sera all’osteria, entrambi siedono allo stesso tavolo.