Documentario dalla forte matrice politica con cui Manuelli mette in discussione gli interventi di bonifica nel Delta del Po avviati dalla riforma agraria negli anni Cinquanta (e prima ancora dal fascismo) e considerati per decenni la panacea a tutti i problemi del territorio. A partire dagli anni ’70, infatti, una serie di studi avevano stabilito come l’equilibrio naturale e il paesaggio fossero stati stravolti dalle bonifiche, che secondo l’autore non avevano alleviato la miseria, né evitato l’emigrazione e la disoccupazione. Il documentario sollecita l’analisi di tali condizioni e prospetta la nascita di un Parco Naturale, che permetta a un paesaggio unico in Italia di continuare a sopravvivere.

Il documentario offre una panoramica sulle attività produttive che forniscono sostentamento agli abitanti del Delta padano: dall’estrazione del sale – purtroppo in drastico calo dopo gli interventi di bonifica avviati negli anni Cinquanta – alla raccolta della canna palustre lungo le sponde del Po, dalla pesca nei lavorieri (e di frodo nelle valli) alla lavorazione delle anguille.

La storia del Boscone della Mesola raccontata attraverso le stagioni e le numerose e pregiate specie di animali e vegetali che vi vivono, come un branco di circa cento esemplari di cervi autoctoni, conosciuti come i cervi della Mesola, che costituiscono l’ultimo nucleo vivente degli antichi cervi della Pianura Padana, che sono stati salvati dall’estinzione grazie ad un ambizioso progetto a cura del Corpo Forestale dello Stato.