Il Delta del Po come scenografia naturale

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Un itinerario alla scoperta dei diversi paesaggi naturali e artificiali che caratterizzano il Delta del Po e che dagli anni Quaranta ad oggi hanno ispirato numerosi registi e autori.

TAPPA 1_Oasi di Cannevié [UN ETTARO DI CIELO]
Affascinato dalla sua natura selvaggia e incontaminata, nel 1958 Aglauco Casadio individua nell’Oasi di Cannevié la location ideale dove ambientare il film Un ettaro di cielo, una fiaba poetica e picaresca uscita dalla penna di Tonino Guerra – al suo esordio come sceneggiatore – ed Ennio Flaiano.

TAPPA 2_Pialassa della Baiona, Ravenna [DESERTO ROSSO]
Nel 1964 Michelangelo Antonioni fece dell’area compresa tra la zona industriale di Ravenna, Porto Corsini e la Pialassa della Baiona un unico grande set per le riprese del suo capolavoro, Deserto rosso, offrendo allo spettatore un interessante punto di osservazione sul contrasto tra paesaggio naturale e paesaggio costruito. Il regista ferrarese individuò nelle paludi della Pialassa della Baiona e nella spiaggia a ridosso della Pineta di San Vitale la scenografia che più si prestava ad amplificare il senso di fragilità e le insicurezze della protagonista Giuliana (Monica Vitti) e ad aumentarne il senso di crisi esistenziale.

TAPPA 3_Zona industriale di Ravenna [DESERTO ROSSO]
Per mostrare il disagio dell’essere umano incapace di convivere con una società orientata al progresso, Antonioni ha immerso i suoi personaggi in un’ambientazione fortemente industrializzata e disumanizzata. La zona industriale di Ravenna è, infatti, la scenografia principale del film: le riprese sono state realizzate lungo via della Baiona (set della scena iniziale, dove si vedono gli operari protestare durante uno sciopero) e il Canale Candiano, dove sono riconoscibili la ciminiera e la torre di raffreddamento Hammon della raffineria SAROM e del complesso petrolchimico ANIC, oggi entrambi dismessi.