PAISÀ

Roberto Rossellini, 1946
paisa

Seconda pellicola della Trilogia della guerra antifascista di Roberto Rossellini, è considerato uno dei capolavori del Neorealismo italiano.
Girato con attori prevalentemente non-professionisti, il film rievoca in sei episodi l’avanzata delle truppe alleate in Italia, dallo sbarco della flotta anglo-americana in Sicilia la notte del 10 luglio 1943 alle lotte partigiane nel Nord Italia, durante l’inverno del ’44, pochi mesi prima della fine della guerra. L’ultimo episodio, Porto Tolle, è ambientato alla foce del Po, dove partigiani ed ex prigionieri americani vivono alla macchia, scontrandosi contro i tedeschi che risalgono il fiume su pesanti barche armate. Nella battaglia combattuta fra le paludi del Polesine, non mancano le violente rappresaglie dei nazifascisti contro i partigiani, ed anche sui civili inermi. L’episodio si apre con l’immagine drammatica di un cadavere di partigiano trascinato dalla corrente, una scena tragica a cui Rossellini aveva assistito più volte durante i suoi viaggi su Po: “Avevo in testa quei cadaveri che passavano sull’acqua, lentamente naviganti sul fiume, col cartello che recava la scritta “PARTIGIANO”. Il fiume ha portato per mesi quei cadaveri. Era facile incontrarne diversi, nello stesso giorno”.

LOCATION Le riprese del film sono state effettuate lungo gli argini del Po a Porto Tolle e nella Sacca di Scardovari.